Siamo giunti in un’epoca dove tutto viene separato da ciò che naturalmente gli appartiene. Forse per l’amore della ricerca, l’uomo ha sempre avuto una tendenza a parcellizzare, a sezionare per poter capire meglio, ma è nell’insieme che ogni parte si comprende davvero. Puoi sezionare i muscoli, capire il funzionamento di un corpo umano in ogni suo nervo, studiarne la struttura osso per osso, ma tutto questo a cosa ti serve se non lo ricomponi in un quadro più ampio? Fin qui l’uomo ci arriva usualmente, ma perché si ferma quando a dover essere ricomposta è la coscienza umana?
Secoli fa fu avvalorata la divisione tra fede e ragione (considerata ormai ampiamente assodata), e forse fu il primo dei sezionamenti successivi: l’amore diviso dal sesso, la sessualità divisa dalla procreazione, il genere diviso dal corpo (esisterebbero 32 generi su per giù), l’identità divisa dal corpo (basta una carta con un timbro e sei magicamente del sesso che senti), la maternità divisa dalla femminilità, la femminilità divisa dal corpo, la madre divisa dal figlio (prodotto per terzi), la paternità divisa dalla presenza (donazioni di seme e figli che non conosceranno mai il genitore), la genitorialità divisa dalla famiglia (tutto può essere famiglia), ecc.
Al fondo ciò che è separato è il reale dalla coscienza umana. Ciò che è realtà, che è carne, che è evidenza è slegato dalla ragione umana. La ragione è separata dalla realtà.
Dia-ballein: separare, gettare di traverso, causare una frattura, ossia calunniare. Dia-ballein = dia-bolo = diavolo.
C’è di che meditare.